
Un vapore crepuscolare che si espande gradualmente saturando l’ambiente di inquieto mistero. Evidenti e perfettamente introiettate sono le premesse da cui nasce la collaborazione tra Dominik Grenzler aka An Moku e Joel Gilardini, primo incrocio tra due musicisti che utilizzando mezzi diversi perseguono una visione artistica affine.
Concretizzatosi in seguito all’invito a partecipare ad un festival dedicato alla sonorizzazione di film muti ricevuto da Grenzler, il connubio tra i due si sviluppa come rapido percorso improvvisativo rivolto alla ricerca di un comune denominatore espressivo. Senza essere al corrente della materia visiva assegnata, i due iniziano un fertile dialogo sonoro che li porterà a stretto giro a realizzare le musiche di accompagnamento di tre cortometraggi girati negli anni quaranta dello scorso secolo da Maya Deren, commento di cui le tracce di questo album rappresentano soltanto una premessa.
Cogliendo lo spiccato simbolismo di matrice surrealista e l’attitudine introspettiva profonda e convulsa che distingue la produzione della regista americana, il suono plasmato dal duo si irradia oscuro e penetrante, strutturato in percorsi enigmatici che fondono in modo inscindibile le nebbiose frequenze sintetiche di An Moku e le trame taglienti della chitarra baritona di Gilardini. Una commistione densa e viscerale che assume la forma di dilatate elucubrazioni droniche intarsiate da risonanze spigolose (“5”), a tratti percorse da delicate linee melodiche (“2”), o di algide derive nutrite da modulazioni ruvide e correnti elettriche disturbanti (“13”).
Una prima prova convincente che sancisce un legame artistico certamente destinato a produrre ulteriori condivisi capitoli.
https://sowhatmusica.wordpress.com/2021/01/12/an-moku-joel-gilardini-maya-deren/