Sound and Silence – Zwischenraum

Le duo An Moku et Stefan Schmidt continue sur la lancée de leur trilogie initiée par Raum, avec le deuxième volet Zwischenraum, odyssée hypnotique dans des textures mouvantes, secouées d’énergie cuivrée, aux forces voraces.

L’ambiance générale continue d’intriguer et de secouer nos neurones, avec ses magmas de matières en ébullition, ses field recordings sous-jacents et son faux minimalisme collé à des plaques tectoniques, évoluant dans des profondeurs abstraites aux allures de trou noir.

Ici, l’univers est un reflet du vide et de sa puissance d’absortion, celui qui envoûte et effraye en même temps, matière sonore à l’immatérialité concrète, juxtaposition de contraires et de chaos.

Les nappes s’épaississent pour tournoyer en nuages menaçants, Nature à la force titanesque et au calme effrayant, amas de grésillements et de stridences suspendus au dessus de mondes sombres en attente de nos âmes défaillantes. Hypnotique.

– Roland Torres

An Moku – Rundum Zürich… by Sodapop

Read here: https://www.sodapop.it/phnx/an-moku-rundum-zurich/

An Moku – Rundum Zürich…

An Moku è l’alias dietro il quale agisce Dominik Grenzler. An Moku, in giapponese, significa “tacito, non detto, implicito”. Capiamo quindi da subito quanto il silenzio possa essere importante nel suono di Dominik. Classe ’77, nasce nel nord della Polonia, a Danzica, per poi spostarsi in Germania ed infine in Svizzera, a Zurigo, dove tutt’ora risiede. Da circa dodici anni è co-proprietario insieme a Sara Hochuli di un caffè e pasticceria, Miyuko (www.miyuko.ch), le quali creazioni sembrano vere e proprie delizie per gli occhi oltre che per la gola!

Per la stesura di questo articolo introduttivo ho chiesto a Dominik da quali album avessi dovuto iniziare ad esplorare nelle sue orbite più recenti, partendo poi per una beata tangente e scoprendo altro, sul quale ho iniziato a scrivere. In primis perché, oltre alla musica in solo gran parte delle produzioni di An Moku sono collaborative e fra di loro ho trovato diversi cenni ad ambienti e musicisti a me conosciuti, sopratttto per quel che rigurda una discorso linguistico e di vicinanza. Mi sono quindi permesso di rilassarmi viaggiando qua e la, in quel che vuol essere una breve presentazione di un personaggio parecchio interessante.

Per quanto riguarda la musica il mio primo approccio con Dominik (scoperto poiché proprietario di EndTitles, label zurighese produttrice di Enlair, ultimo album di Joan Jordi Oliver) è con Less, album uscito su cassetta per Puremagnetik, label di New York con un’incredibile linea grafica specializzata in suoni sperimentali e vendita di strumentazioni quali devices, synth, vocal machines e quant’altro. Attenzione, entrando nel loro sito rischierete di non uscirne più tanto è mirabile il suo aspetto (ho il vago sospetto che le nostra scorribande ci porteranno anche da Micah Frank, deus ex-machina di queste etichetta, per capire cosa si celi dietro queste chicche grafico-sonore). Ma torniamo a Less, siamo dalle parti di un suono ambient elettro-acustico, elgante e riflessivo, suonato grazie ad un basso elettrico, pedali, vinili e fields recordings. Dominik accosta i suoni di questo disco alle nature morte di Giacomo Morandi, al loro apparire davanti ad occhi ed orecchie, con un fare materico e gravido. In realtà mi riesce più facile accostare questi suoni alla polvere spazzata sulle nature morte del Morandi, quasi fosse un sedimento che l’aria e gli eventi trasportino sugli oggetti e sulle orecchie.

Quando prende potenza il suono e bruciato e psichedelico, ad ampio respiro, spaziale nel senso di presa di possesso dello spazio e della superficie, in espansione.

Meno, implicito, tacito. Ascoltando il suono di An Moku si ha la sensazione di un doppiaggio della propria realtà, quasi che i nostri movimenti vengano riletti da un musicista anni ’30, con una grana grossa e riconoscibile, un attenzione al colore del suono che ecita, nonostante le stasi, qualsiasi freddezza o rigidità. Ci sono scale di umanità e di calore dentro a queste composizioni ed il riferimento di Dominik all’ascolto di parecchio materiale sonoro legato all’Hauntology lo avvicina in effetti ad una simile esperienza di sfasamento temporale. L’impressione, nell’ultimo brano, Absent, di ascoltare una chitarra che suona sopra un disco svasato, fa da cornice a questo nostro primo approccio. Per continuare mi sposto a sud, fino a Firenze, città dove da diversi anni opera Nàresh Ran Ruotolo, mente dietro Dio Drone. Con questa entità produce a Dominik un nastro insieme a Blakmoth dal Maryland (dimostrando buon gusto ed amore per la musica polacca, non so chi si ricordi di quella chicca che fu Scindite del gruppo omonimo, ormai del 2015). Qui i suoni si fanno decisamente più torbidi, in una collaborazione a distanza dettata dal rispeto reciproco e dal non volersi corpire ma bensì lasciare un aura sacrale alla destinazione di questo Mycrodemistification. Quasi una pasta sonora che va a ripulire da ogni pregiudizio e preconcetto grazie a grani e turbine. Ombreggiature e scrosci determinano un’oscurità di fondo che però sembra essere tale per la mancanza di corruzione, quasi una verginità terrigna che i suoni dei due musicisti vanno ad osannare, dove cracks e drones sembrano null’altro che pioggia e vento. Potremmo essere dalla parti di the Wicker Man se il tempo fosse volto al brutto e l’isola sotterrata dalla pece, più le parti avanzano più il peso appare imponente, i minutaggi si dilatano ed i colori si scuriscono, sotto una pioggia sempre più fitta. Dando prova di equilibrio, e riallacciandosi alla sacralità, il penultimo pezzo (una suite di dieci minuti circa intitolata Every Start) ci trasporta in dimensioni aeree, con quello che sembra un crepitio di un fuoco e dei frangenti che mi hanno ricordato le atmosfere più meditabonde dei primi Giardini di Mirò reiterate all’ennesima potenza, che quasi si intravede il ghigno dei due dediti alla circolarità sonora. Si chiude quest’avventura isolana con un ritorno sulla terraferma, pioggia e folate di vento a riempire le vele, avanti tutta.

Siamo all’ultimo shot, con un disco uscito alla fine del 2020 per una piccola etichetta giapponese, la bull flat 3.8, condiviso con Joel Gilardini, già in Mulo Muto con Attila Folklor ed in diversi lavori collaborativi (con Paolo BanderaKK Null e molti altri). L’occasione per questa collaborazione si formalizza grazie alla Maratona della celluloide, un festival dedicato al cinema muto con colonne sonore suonate dal vivo, svoltosi a Zurigo nel dicembre del 2019. Dominik e Joel iniziano ad improvvisare insieme non sapendo che tipo di materiale video sarà loro assegnato, facendo chilometri onde costruire affinità ed automatismi per prepararsi alla prova. La loro assegnazione consta di tre cortometraggi della regista Maya Deren, Meshes of the Afternoon del 1943, At Land del 1944 e Ritual in Transfigurated Time del 1946. Statunitense di origini ucraine, la Deren sperimenta diverse tecniche di sovraesposizioni di pellicola e con la figura femminile, elemento centrale nella sua opera. Il suono di Dominik e Joel appare salmastro e meditabondo, originando dei tappeti sonori che anche senza immagini riescono a corollare trasporto e tensione dei personaggi e degli elementi in causa. Sferzate, rintocchi, colpi di luce. Venti.

Tre lati di un personaggio che sicuramente merita attenzione e che sembra avere parecchie frecce nel suo arco, sia come musicista che come produttore artistico. Fate come noi, stuzzicatevi con An Moku, con EndTitles e con un altro scorcio di musica che, partendo da Zurigo, viaggia ovunque seguendo il lato più discosto ed intrigante…

– Vasco Viviani, Sodapop

Virlyn & AN MOKU: Of Mirrors

AD088_02“Virlyn and An Moku’s release, ‘Of Mirrors’ has an organic element. Meaning there is a naturalness to the ‘putting together’ of each song. The album is for explorers, while the sounds settle in being extremely meditative, surreal, and ambient. They take old classical instruments and use them as acoustic drones while acquiring and manipulating specific elements of the sounds for each song. Both musicians have an outstanding history from creating theatrical performances of Herman Hesse novels to being part of supporting acts for Whitney Houston, Joe Cocker and several others.
The phrase ‘Nature is beautiful’ is a purveying interpretation for the listener here. As they hear slow waves, and other ‘found’ sound samples, played alongside the dirgeful drones and scattered bits of solemn strings, “Of Mirrors” brings out the beauty in a natural progression. Virlyn and An Moku create the perfect ambience for multiple types of backgrounds by incorporating recordings from the lobbies before a jazz concert, reproducing the sounds of hiking through the woods, and waves rushing and crashing – all tied up with a classical harmony and steady drones. Coming from two countries, Belgium and Switzerland, it’s Virlyn and An Moku’s collaboration, ‘Of Mirrors.’”
Ray Jackson, Already Dead Tapes, 2013

Of Mirrors:
Steelyard blues
Secret place
Dance of the creatures
Mirror (Part1)
The room
Frost

Digital bonus track: Mirror (Part2)

Total running time: ca. 60 min

All music composed and produced by Virlyn and AN MOKU
Mixing and mastering by Virlyn
Electronics by Virlyn
Electronics, instrumental and field recordings by AN MOKU

All instrumental and field recordings captured in Switzerland and Iceland
Ending of ‘Frost’ captured during an orchestral warm up session at Harpa, Reykjavik

Swiss Performers:
Piano by Cornellia Stromeyer
Violin by Orina Zänerle
Cello by Jacki Knöpfel

Modified vocal sample taken from -The Seventh Seal- by Bergman, 1957

Photography:
Dominik Grenzler
Design:
Pan Pan/Joshua Tabbia

‘Of Mirrors’ has been recorded from november 2011 until march 2012.
After finishing it, we kept this album in our secret place until today.
Thank you for supporting us. Enjoy the tape!

Buy here.

Arovane follows AN MOKU! What a honor!!!

Heute morgen als ich mein Soundcloud-Profil besuchte, sah ich, dass einer meiner persönlichen Heros, AROVANE, sich nach über zehn Jahren mit einem neuen Album zurückmeldet. Das sind grossartige News! Seine Art uns Weise musikalische Ideen umzusetzen, sind, meiner Meinung nach, herausragend! Seine Denkweise grossartig. Ich freute mich ebenfalls, als ich sah, dass Arovane bei AN MOKU den Follow-Button gedrückt hat. Arovane follows AN MOKU! What a honor!!!

arovane.net

First stats: «How to catch STILLE?»

currently more than 100 people donated little money for this project. 75% by coming to my café directly from places nearby. after buying some sweets, sometimes they give little tip with words like: «and that is for your project». this is an awesome gesture which tears me up.
as far as i can see – this project seams to avail in germany and swiss. if people donate, they do it very carefully with a lot of questions about paypal and how save it is. so before they name their price, i answer their questions by email and tell them what to do. they are not bandcamp members and never heard of paypal. in the end – the money will be donated to non-profit organizations.

if people keep on going to download the album for free without any donation, i am forced to sell the album without «name your price» option. please do not make me do it. you can donate just 1 dollar and this will be more than enough to download the project album.

speaking in behalf of all artist, our efforts and the organizations – thank you. we appreciate that!

copyright by Dominik Grenzler